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yellow, blue and green: maggio 2007

martedì 22 maggio 2007

Playlist, vah

è un po' che non scrivo qui. non ho più scattato molte foto, non ho più visto concerti che valga la pena menzionare (massì, a parte frontiera + treni all'alba un paio di giorni fa - gran bella serata). vado di playlist, aspettando di prendere sonno (e dovrebbe accadere presto, visto che il 6-0 6-1 inflitto a lake mi ha abbastanza stroncato).
The Triffids - In The Pines. Australia, 80s. Died Pretty e Triffids. disco perfetto per tutti gli automatismi antemeridiani che dovrebbero portarmi al lavoro.
Shit & Shine - Jealous Of Shit And Shine / You're Lucky To Have Friends Like Us. questi sono, ad oggi, la band più figa in circolazione. eh, sì, sono i todd, e pure loro sono fighi, ma i S&S sfondano le orecchie più facilmente. immensi. come immenso è l'ep delle latitudes session (ladybird), basta solo trovare 40 minuti di fila per l'unica traccia che lo compone.
Earth - Hibernaculum. una manciata di pezzi vecchi risuonati alla Hex. Dylan Carlson è dio, fosse solo perché regalò IL fucile al biondino che si sparò in faccia (e non finiremo mai di ringraziarlo). il DVD non l'ho ancora visto, ma, a spezzoni, sembra meritare.
Monotract - Trueno Oscuro. buuzzzzztumtumtumfssssshsdengk. meraviglia.
Dan Sartain - Join. Per essere un disco su Swami, è un mezzo flop (il primo non-superlativo, intendo), ma alla fine si ascolta senza problemi. piccole cadute di tono qua e là, produzione troppo leccata per dei pezzi che se fossero usciti ai bei tempi d'oro in cui questa roba tirava, saremmo qui a tatuarcelo addosso. ma va bene anche così.
Main - Tau. lo ascolto tutti i giorni da quasi sei mesi, alternandolo ai vari Firmament e al live (Deliquescence). è la roba che vorrei riuscire a suonare io (o, se non altro, avere il suo gusto).
William Basinski - Variations for piano & tape. pagato non poco, a dire il vero, vale ogni singolo centesimo.
Arvo Pärt - Tabula Rasa. il Cantus in memory Benjamin Britten è qualcosa che nessun altro umano è ancora riuscito a concepire.
North Lincoln - Truth is a Menace. suonano da queste parti tra poco. punk rock à la no idea che di più si muore. fighi, un sacco. cover di Jeane, poi.

venerdì e sabato noi si va a milano per il festival in dauntaun che organizzano le brave persone di freego. ci sono i concrete, tra le altre cose. rubo la locandina, che merita (mancano i concrete, però). io e lake metteremo i dischi. io solo negri, lui solo rumenta (in senso buono).




giovedì 3 maggio 2007

eccomi di nuovo qui. periodo intensissimo di concerti: Ronin + Bonnie "Prince" Billy in quel di milano il 24/5, gran concerto dei primi, gran concerto di oldham, anche se ogni tanto il tedio ha preso il sopravvento (ha suonato quella mezz'oretta di troppo cosa che, se non hai una band dietro ma un batterista soltanto, diventa a tratti insostenibile), quindi Donau Festival a Krems, vicino a Vienna. Concerti-bomba i Gang Of Four (inaspettatamente in forma, anzi, molto più in forma di tanti ragazzini con un quinto dei loro anni) dal tiro incredibile (To Hell With Poverty è stata una vera e propria epifania), Parenthetical Girls (grandissimi, ovvero come fare un falsetto alla Yorke senza essere irritante come Yorke - e in più Rachel è LA ragazza), KTL (stracciamento di maroni e goduria allo stesso tempo alle 3 del mattino - cliccate sul link che c'è pure il video di quel concerto), Rechenzentrum (i meglio nel genere?), Throbbing Gristle (alla lunga noiosetti, in effetti, ma sempre affascinanti, non cadono mai nel caricaturale tipico del genere, meglio nella seconda serata durante la sonorizzazione del film di Jarman) e Boredoms (tra i concerti della vita quello bolognese di qualche anno fa, questo pure meglio. Un'ora e passa di estasi. Definitivi). Mediocri Deerhoof (fondalmentalmente sopravvalutati su disco, decisamente bruttini dal vivo) e Patrick Wolf (ok, giochi a fare il gaio con ironia, e su disco mi piaci pure, ma dal vivo proprio non ti si regge. o magari avevo solo 10h di auto sulle spalle). Pessimo solo Alan Vega (che era cotto si sapeva. non avrei mai detto così tanto. prendete renato zero, bruciategli qualche neurone, ditegli di imitare leone di lernia su una base unz unz e avrete un'idea del concerto, roba da lanciargli rumenta sul palco).
location eccezionale e organizzazione impeccabile, nonostante l'afflusso di pubblico non fosse così imponente. menzione speciale per la Pain Station (ovvero il vecchio pong che ti torturava la mano sinistra quando prendevi gol, con ustioni, scosse e frustate. faceva male, seriamente) e per le amache che ti facevano suonare le ossa (in pratica ti sdraiavi, indossavi tappi+cuffie isolanti e dei sensori appoggiati su polsi, schiena, caviglie e sterno andavano in vibrazione, facendo un leggero solletico e allo stesso tempo stimolando incudine e martelletto, producendo suoni in stereofonia che sentifi partire proprio "da dentro". meraviglia).
vienna è bellissima. le ragazze di vienna sono ancora più bellissime di vienna.
(non ho fatto foto, a tutti questi eventi. anzi, no, a bpb ne ho fatte una manciata, ma non mi sono piaciute, quindi non le stamperò. in austria non avevo pass in quanto usavano solo un paio di mediocri fotografi ufficiali, così ho preferito godermi i concerti da dietro le transenne, senza troppi sbattimenti).