revival.
e qui, non esagero, si parla di quello che per me rimane il miglior disco italiano di sempre.
sarà che era l'estate del 96, avevo appena fatto la maturità, testa sgombra da tutto e da tutti, concerti tutti i giovedì sera al vecchio senor du bonfim, locale arroccato sugli scogli di nervi (gli horace pinker, a distanza di 7-8 anni, mi scrissero "il posto più bello dove abbiamo mai suonato"), albe in spiaggia, interrail, si suonava tutti senza pretese e il basso profilo regnava sovrano. erano gli highlights delle nostre vite da adolescenti.
ecco. una sera, a 'sto bonfim, suonava il nuovo gruppo di sandro (beat-offs). andiamo, vah.
ci aspettavamo del punk, visto che nella band c'era lui, un ramone, un heartside e laura, e fu punk, ma illuminante. arpeggini, schitarrate, pop. pop. pop. non volava una mosca, anzi, giurerei di aver visto qualcuno piangere. 11 anni dopo, non credo di aver mai trovato una tale intensità a nessun concerto, dopo quella manciata di show dei sybil che mi capitò di vedere. avevano fatto uscire un demo, meraviglioso. poi un disco, non così bello, ma comunque validissimo. quindi scazzi, tentativi di continuare con formazione diversa, quindi la fine.
ecco. il disco è questo. il demo se lo mangiò un'autoradio tanti anni fa, ormai, e sto cercando di recuperarlo per supplire alla mancanza di tutti questi anni. per ora ascoltate il disco.
7 pezzi, usciti all'epoca su green (periodo di massimo fulgore, quando TUTTI ordinavamo dischi da quel catalogo enorme, e si cercava di trovare più gente possibile per dividere le spese di spedizione) e su candy apple (di cestino - burning defeat e di valentini shove/point of view).
un paio hanno il testo di emily dickinson. uno inizia con un verso di william blake. uno è una cover degli smiths, forse la più bella mai fatta.
ne circolano ancora delle copie, lo stesso cestino dovrebbe averne ancora una quantità imprecisata sotto al letto.
qui un articolo di pomini su rumore di un annetto fa. rende giustizia. decisamente.
e se ascoltate bene durante watery eyes si sente un telefono che squilla, in sottofondo.
sono convinto che se fosse uscito in piena era internettiana, questo gruppo sarebbe esploso. invece la loro piccola conquista fu un'ospitata su tele+, in una trasmissione condotta da un idiota e da una tipa carina.
e qui, non esagero, si parla di quello che per me rimane il miglior disco italiano di sempre.
sarà che era l'estate del 96, avevo appena fatto la maturità, testa sgombra da tutto e da tutti, concerti tutti i giovedì sera al vecchio senor du bonfim, locale arroccato sugli scogli di nervi (gli horace pinker, a distanza di 7-8 anni, mi scrissero "il posto più bello dove abbiamo mai suonato"), albe in spiaggia, interrail, si suonava tutti senza pretese e il basso profilo regnava sovrano. erano gli highlights delle nostre vite da adolescenti.
ecco. una sera, a 'sto bonfim, suonava il nuovo gruppo di sandro (beat-offs). andiamo, vah.
ci aspettavamo del punk, visto che nella band c'era lui, un ramone, un heartside e laura, e fu punk, ma illuminante. arpeggini, schitarrate, pop. pop. pop. non volava una mosca, anzi, giurerei di aver visto qualcuno piangere. 11 anni dopo, non credo di aver mai trovato una tale intensità a nessun concerto, dopo quella manciata di show dei sybil che mi capitò di vedere. avevano fatto uscire un demo, meraviglioso. poi un disco, non così bello, ma comunque validissimo. quindi scazzi, tentativi di continuare con formazione diversa, quindi la fine.
ecco. il disco è questo. il demo se lo mangiò un'autoradio tanti anni fa, ormai, e sto cercando di recuperarlo per supplire alla mancanza di tutti questi anni. per ora ascoltate il disco.
7 pezzi, usciti all'epoca su green (periodo di massimo fulgore, quando TUTTI ordinavamo dischi da quel catalogo enorme, e si cercava di trovare più gente possibile per dividere le spese di spedizione) e su candy apple (di cestino - burning defeat e di valentini shove/point of view).
un paio hanno il testo di emily dickinson. uno inizia con un verso di william blake. uno è una cover degli smiths, forse la più bella mai fatta.
ne circolano ancora delle copie, lo stesso cestino dovrebbe averne ancora una quantità imprecisata sotto al letto.
qui un articolo di pomini su rumore di un annetto fa. rende giustizia. decisamente.
e se ascoltate bene durante watery eyes si sente un telefono che squilla, in sottofondo.
sono convinto che se fosse uscito in piena era internettiana, questo gruppo sarebbe esploso. invece la loro piccola conquista fu un'ospitata su tele+, in una trasmissione condotta da un idiota e da una tipa carina.
2 commenti:
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no grazie non mi serve niente.
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